
Peace not war.
Facile a dirsi, più complicato da mettere in atto. La storia umana infatti è composta da un susseguirsi incessante di guerre. Le stesse tradizioni religiose ci rimandano continuamente a episodi di violenza e distruzione. Caricati di valenze simboliche e metafisiche, gli Arcangeli intervengono con i loro poteri sovraumani per proteggere e aiutare gli uomini a fronteggiare i sanguinosi eventi della carne.
Tra questi Uriel, rinnegato e dimenticato dalla Chiesa Cristiana, ma ancora onorato e venerato da alcune correnti, aiuta Giovanni Battista a sopravvivere al massacro di Erode portandolo, unito alla famiglia, in Egitto e accompagna Adamo e Eva fuori dal Paradiso dopo la caduta. Tra i suoi attributi ritroviamo anche la chiave che apre le porte dell’inferno e la spada infuocata per sorvegliare l’albero della vita dagli incauti.
Protettore e guardiano tra i mondi, osserva i fatti, che sono anche i pensieri e le emozioni umane, tracciando una linea invisibile tra dimensioni a cui solo un cuore puro può avere accesso.
Per varcare queste soglie e accedere ad altri stati di coscienza non si può evitare quindi la verità di quello che esiste al proprio interno. Dentro di noi troviamo dai più bassi istinti legati al soddisfacimento dei bisogni materiali alle più alte ispirazioni a cui ogni tanto le nostre anime sopite si risvegliano. Tra queste c’è sicuramente l’ideale della pace e il desiderio che tutti gli esseri possano vivere in armonia tra di loro.
La pace non si ottiene quando viene sbandierata da interessi di parte che ne fanno un motivo di propaganda politica per criminalizzare la fazione che si vuole affossare. La pace non è uno slogan, ma il risultato di un processo graduale di cui il conflitto è parte inevitabile. Il fuoco della verità infatti, di cui è portatore eterno Uriel, brucia le menzogne e le ipocrisie di cui ci facciamo portatori abitualmente. Per arrivare alla pace è necessario ricercare la verità e chi si oppone a essa farà di tutto per illudere e manipolare con i propri artifici retorici. Secondo l’adagio ermetico, come in alto così in basso, questo processo non avviene solo fuori di noi ma anche dentro.
I negoziati e le mediazioni hanno successo solo quando si è disposti a depotenziare le pretese e gli scontri delle varie parti che si stanno facendo guerra tra di loro. Per fare questo occorre osservare, con animo equilibrato e distante. Noi non siamo in grado di fare questo, se non dopo un lungo lavoro su di noi stessi e perseverando nonostante una continua sequela di tentativi falliti. Invocando Uriel, che rappresenta la forza e lo spirito pervadente della vita, invochiamo la nostra capacità di incarnare uno sguardo equanime e completo. Ci rendiamo conto dell’intento comune che soggiace tra i belligeranti. Prendiamo una posizione chiara a cui devono sottostare tutte le parti in conflitto. Mediamo, cioè stiamo nel mezzo, evitando di identificarci negli interessi particolari e nei secondi fini di chi vuole strattonare e spingerci a una violenza inutile.
Di fatto prendere una posizione chiara può anche significare distruggere chi si oppone al tentativo di disvelare la verità. Questo movimento non concede esitazioni ed è irreversibile. La guerra interiore, come quella esteriore, ha il solo fine di portare alla luce quello che si nascondeva nella penombra della ragione.
Il movimento dell’anima è un movimento progressivo verso la pace. Alle volte non si combatte ma questo non significa che non ci sia violenza. Alle maschere piace giocare con le parole e i colori, travestendo lupi inferociti in docili agnelli. Si raggiunge la pace quando si ha il coraggio di tenere gli occhi ben aperti e guardare in profondità. Allora forse dopo Uriel, avremo anche il piacere di incontrare Grazia, l’arcangelina che ci dona una visione chiara e che intinge di luce e purezza il cuore provato dalle continue battaglie della vita.
Lo riconoscete chi ha veramente raggiunto la pace, perché lo sguardo è libero e la parola è decisa. Gli slogan e le bandierine per lui sono un ricordo del passato, di quando si era in guerra.
Riccardo Cantone
Loki Arte&Alchimia