Affrontare i dilemmi con il Counseling Alchemico

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Il dilemma è una situazione che richiede di scegliere tra due opzioni, nessuna delle quali appare più favorevole dell’altra. Normalmente quando ne abbiamo uno è perché siamo confrontati con una scelta molto difficile che può arrivare a mettere in gioco il sistema di convinzioni e di valori che abbiamo avuto fino a quel momento.

In linea generale se abbiamo solo due opzioni a disposizione significa che abbiamo un problema di scarsità di risorse. Questo può dipendere da un vincolo esterno oppure da una limitazione interna che ci segnala la necessità di apprendere nuove strategie per uscire dal vicolo cieco. Non è scopo dell’articolo approfondire il tema delle risorse ma soffermarsi piuttosto su un altro aspetto che ne è complementare. Il dilemma, infatti, è sempre la manifestazione di un gioco che facciamo con noi stessi: ci identifichiamo nel problema della scelta, non vedendo la dinamica delle parti soggiacenti che si confrontano, nel migliore dei casi, con un pacato e democratico dialogo interiore e nel peggiore con una feroce lotta intestina tra “Io”.

Vedere questa dinamica da soli normalmente è molto difficile. Siamo troppo “dentro” i nostri problemi e i dubbi ci affliggono e risucchiano la nostra attenzione. Può allora essere molto utile un intervento di Counseling, ovvero una relazione di aiuto professionale. IL counselor aiuta i clienti ad esternare ad alta voce le svariate argomentazioni delle sue parti interne, rendendole consce e analizzabili alla luce del sole. Come dice Hal Stone nella prefazione di Tra La Terra e il Cielo “quello che viene detto ha importanza, ma molto più importante è un elemento che sta alla base di tutto, e cioè: quale parte di noi sta parlando? La danza reale nella relazione non è l’interazione dei contenuti: molto più reale è la danza dei vari aspetti della personalità che stanno comunicando”.

Come agisce il Counseling per aiutare chi è afflitto da un dilemma?

1. Far emergere il garbuglio di impressioni (voci, immagini, sensazioni) che popola la sfera psichica del cliente;

2. Facilitare il districarsi del garbuglio dando voce ai diversi pensieri che animano il cliente;

3. Riconoscere l’emittente dei pensieri dandogli un nome e consapevolizzando la sua esistenza;

4. Accompagnare il cliente verso un “divorzio psicologico” (usando le parole di Hal Stone) ovvero una progressiva disidentificazione con le parti, prendendo le distanze da queste in modo che anche altre possano essere coinvolte nella dinamica della scelta.

Quando si fa questo non si può pensare che di colpo il dilemma venga risolto e si conquisti un’unità interna indistruttibile. La personalità umana è dinamica e creativa e questo non può essere cambiato. Quello che cambia è in primo luogo che si crea una nuova organizzazione psichica che parte dalle tensioni interne per costruire qualcosa di più elevato. Si esplora il territorio della propria personalità, lo si conosce meglio e quindi si è in grado di prendere una scelta più saggia perché si ha una visione d’insieme che favorisce la sintesi. Può succedere infatti che dopo un lavoro di questo tipo emergano nuove opzioni a cui non si aveva pensato prima e che di fatto allargano la possibilità di scelta andando oltre al dilemma.

Inoltre l’osservazione empatica di sé stessi e delle proprie parti, incoraggiate da un Counselor che sappia fare da esempio (vedi la pagina Counseling Alchemico), possono stimolare il contatto con quella parte di Sé che pur animando la personalità rimane sempre su un livello diverso: l’essenza.

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