
Il mondo della natura è fatto da un grande numero di forme che si riflettono in un solo specchio o meglio, è una sola forma riflessa da innumerevoli specchi
Muhammad ibn ʿAlī ibn Muhammad ibn al-ʿArabī
Ognuno di noi conduce la propria vita dentro uno degli specchi di cui parla la citazione. Gli specchi possono essere le sensazioni, le emozioni, i pensieri, le abitudini, le convinzioni, i vizi, le dipendenze o semplicemente uno dei cinque sensi. Ci sono persone che si definiscono per il fatto che guardano, altre perché parlano, alcune perché toccano e così via. La maggior parte si identifica come persona con preoccupazioni o persona che ricorda o persona che sogna. Quello che cambia è solo lo specchio ma non c’è traccia nella consapevolezza dell’uomo della forma riflessa.
Prima domanda: cos’è la forma riflessa?
Nel linguaggio alchemico è la materia prima, considerata allo stesso tempo la sostanza che contiene ed è contenuta in tutte le cose (“è la vergine a causa della sua infinita purezza e ricettività, ed è la prostituta giacché sembra concedersi a tutte le forme”).
Chiunque può iniziare un lavoro alchemico, in qualunque situazione di vita si trovi, non è necessario essere dei topi da biblioteca che maneggiano sostanze misteriose in oscuri locali polverosi.
Siccome non siamo abituati ad osservarci, non ci rendiamo conto che questa “materia prima” tende ad accumularsi in qualche particolare punto del nostro corpo o della nostra mente, nonostante sia presente in ogni luogo (secondo un’immagine alchemica l’uomo è come una miniera dalla quale va estratta la materia dell’opera). Esiste quindi una entrata segreta che si nasconde proprio laddove ci portano le nostre tendenze.
Ci sono cose che “non riusciamo a non fare”, perché è più forte di noi. Forse la soluzione non è quella di cambiare queste cose, ma piuttosto di partecipare alla loro manifestazione in un altro modo.
Seconda domanda: qual è quella cosa che non riesco a non fare e che nasconde una porta segreta?
Non esiste una risposta standard a questa domanda, in quanto ogni uomo è posseduto da una fissazione diversa. Possono essere anche tante piccole fissazioni, in quel caso la porta segreta si può nascondere dietro a una crisi, che periodicamente si manifesta nella vita dell’uomo.
Se le condizioni di partenza non importano, è invece fondamentale l’atteggiamento che l’uomo decide di assumere di fronte a le condizioni che vive.
Detto che per il lavoro alchemico può non bastare un’esistenza, ci dev’essere la disponibilità ad osservarsi per come si è. L’intento dell’alchimia non è quello di avere successo, fama o denaro nel mondo, che al massimo sono conseguenze indirette dell’Opera, ma quello di fondere lo Specchio della Coscienza per fissare la sostanza dell’Anima.
Riccardo Cantone